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PROTEZIONE AL FUOCO

muratura dopo

Con l’entrata in vigore del D.M. 16/02/2007 (GU n. 74 del 29-3-2007 ) “Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione” è iniziato un periodo transitorio in cui i vecchi certificati di resistenza al fuoco emessi in riferimento alle prove eseguite secondo la circolare 91, con scadenza scaglionate, hanno terminato la loro validità. A partire dal 25 settembre 2012 non è più stato possibile presentare progetti con elementi costruttivi certificati secondo la vecchia normativa.

Il Decreto Ministeriale del 16/02/2007 ha specificato con maggior chiarezza rispetto alla vecchia circolare del 91, introducendo una distinzione anche nella classificazione di protezione al fuoco per gli elementi murari in laterizio portanti e non.

In caso di murature non portanti infatti il nuovo regime normativo prevede l’eliminazione della lettera R (Stabilità), contrariamente a quanto faceva il D.M. del 30/11/83 che per gli elementi non portanti assumeva automaticamente soddisfatto il criterio R se soddisfatti i criteri E (tenuta ai fumi) e I (isolamento termico). La differenza sostanziale é che un certificazione REI, nel regime normativo attuale, significa che l’elemento è stato testato al fuoco sottoposto ad un carico proporzionale alla resistenza nominale dichiarata.

La Vincenzo Pilone ha cominciato subito ha sottoporre a prove, ai sensi del nuovo regime normativo, i propri prodotti cogliendo l’occasione per estendere la classificazione al maggior numero di tipologie di laterizio presenti nei propri cataloghi attraverso una studiata campagna di prove e successiva analisi dei risultati effettuata con il supporto del laboratorio CSI di Bollate (MI).

L’articolo 2 del D.M. 16/02/2007 prevede che la classificazione delle prestazioni di resistenza al fuoco possa avvenire secondo tre metodi:

  • Prove (allegato B)
  • Calcoli (allegato C)
  • Confronti con tabelle (allegato D)

Le tabelle dell’allegato D combinate con la tabella della lettera circolare 1968 del 15/02/2008 dei VVF relativa alle pareti portanti, forniscono una prima indicazione delle prestazioni ottenibili per gli elementi murari di vario spessore, ma oltremodo conservativa rispetto ai risultati ottenuti dalle prove in laboratorio effettuate dalla Vincenzo Pilone.

Ecco perché l’azienda ha preferito utilizzare per la classificazione dei propri prodotti le indicazioni dell’allegato B del decreto.

In particolare si è proceduto a sottoporre a prova campioni di murature realizzate con le tipologie più rappresentative delle varie categorie di laterizi: portanti /non portanti, fori verticali/fori orizzontali, lisci/ad incastro… In tal modo si è ottenuta una serie di risultati certificati per i vari spessori e tipi di muro.

Sulla base di questi campioni si è potuto estendere i risultati ad altre tipologie di prodotti rientranti nel campo di applicazione diretta del rapporto di prova e dove ciò non era possibile si è fatto ricorso alle regole di applicazione estesa dei risultati di prova contenute nelle apposite norme EN o prEN (EXAP)

In questo modo il cliente trova nella gamma Vincenzo Pilone S.p.A. soluzioni classificate REI / EI per ogni tipo di spessore di muratura e per la maggior parte di prodotti forniti, come si può vedere dalla tabella allegata.

Ai sensi delle Norme Tecniche di prevenzione incendi, approvate recentemente con il Decreto Ministeriale del 3 agosto 2015, il professionista abilitato potrà scegliere in un nutrito ventaglio di tipologie di prodotto la soluzione che meglio risponde ai requisiti, anche i più restrittivi, previsti per la struttura in realizzazione.

Ai fini della certificazione richiesta dai VVF, avrà a disposizione o i rapporti di classificazione in riferimento ai risultati di prova, o i rapporti applicazione estesa redatti ai sensi di norme EXAP dal laboratorio CSI.

Questi ultimi, come indicato al punto 8, lettera d, del paragrafo S.2.13 delle Norme Tecniche, sostituiscono il parere tecnico positivo del laboratorio di prova, a supporto del fascicolo tecnico disponibile presso il produttore, ai fini dell’ estensione dei risultati di prova; in accordo dunque con quanto richiesto dal allegato B del D.M. 16/02/2007. Il professionista dovrà indicarne i riferimenti sul modulo apposito predisposto dai VVF per la dichiarazione della resistenza al fuoco degli elementi costruttivi in opera, barrando la voce relativa a metodo sperimentale, per quanto riguarda il tipo di valutazione condotta, ed inserendo il  rapporto di classificazione nell’elenco degli allegati come estratto del fascicolo tecnico.

Ai fini di un corretto uso dei risultati di prova sia nel campo di applicazione diretta che in quello esteso secondo le norme EXAP, occorre tenere presente che essi si riferiscono a specifici campioni di muro sottoposti a prova; occorre dunque verificare spessori e dimensioni dei giunti di malta e degli strati di intonaco, nonché i materiali utilizzati per la realizzazione dei provini, prima di applicare la classificazione definita in laboratorio al manufatto realizzato in opera.

Nonostante l’ampia gamma di risultati disponibile non è infatti possibile coprire tutte le variegate modalità di posa in opera. È buona norma pertanto definire in sede di progetto il requisito REI/EI richiesto per andare poi a selezionare il tipo di prodotto da utilizzare.

L’ufficio tecnico della Vincenzo Pilone S.r.l. è a disposizione per chiarimenti e consigli sulle soluzioni da adottare caso per caso.

 PRESTAZIONI REI PRODOTTI PILONE (PDF – 16 kb)             Tabelle Ministeriali – comportamento al fuoco